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domenica 6 marzo 2011

Il Gran Giorno della LMHM

La Lago Maggiore Half Marathon è arrivata. Io, la locomotiva di meina james e il road runner di comignago con signora, ci avviamo a Stresa, luogo di partenza. La giornata è splendida, non c'è una nuvola e il paesaggio si perde a vista d'occhio, meno male va. Ritiriamo i pettorali e ci dirigiamo nei pressi della partenza. Salutiamo i vips, un tale che lavora in radio e un onorevole, serve sempre, e via verso il gruppone della Podistica Arona per la foto di gruppo; ecco tutti che si fanno una stima del tempo da fare; io non ho idea, vado alla viva al parroco. Consegnamo il pacco gara da ritirare all' arrivo e andiamo alla partenza. Per caricarci e darci un tono, ci posizioniamo subito dietro le gazzelle africane, quelle che quando tu sei a metà gara, loro sono già al ristoro. Ci siamo quasi, lo speaker ci tiene compagnia. I due compagni di merende son belli carichi, e dettano le tempistiche per i primi km, come al solito un pò alte per me. I 2500 corridori scalpitano, un saluto all'elicottero che riprenderà la corsa e via, partiti. Passiamo tutto il lungo lago di Stresa e seguo le due lepri distaccato di qualche  metro e così sarà fino all'uscita di Baveno. Le prime sensazioni indicano una gara di sofferenza, il fisico non ha voglia di svegliarsi e le gambe non vanno. Arrivati a Feriolo. lasciamo il lago e andiamo verso la zona del polo tecnologico. Il distacco dagli altri due ormai è intorno ai 20 secondi; ciao ciao, ci vediamo all'arrivo e siamo solo al km 9. Finisco finalmento questo pezzo anonimo del percorso, e si ritorna verso il lago dove, al cartello dell 11esimo km, passiamo sopra il Toce, lasciando sulla sinistra il montorfano. Non riesco a dare continuità alla falcata e mi superano tutti, atleti, atlete, scappati di casa, profughi, che tristezza!!! Ogni tanto, qualcuno della podistica mi passa allegramente, azz. Al cartello del km 13 do un'occhiata al cronometro e sono appena sopra ai 59 minuti e l'incubo dei palloncini con scritto 1':45'' incomincia a perseguitarmi senza contare del fatto che pochi metri prima il materializzarsi di quella buonanima di Bartali mi incitava con un bel "setuttodarifare". Al 16esimo km decido di dare una svolta alla mia corsa, cioè di aumentare quanto basta per dare una degna conclusione alla competizione. Il fiato regge e le gambe gridano vendetta ma ormai siamo a Verbania e i bordi delle strade si popolano di gente. All'altezza di Pallanza, viriamo verso l'entroterra e poi via per ritornare verso il lago. Una parte del 19 km  è in leggera salita, la regolo, e alzo il ritmo fino allo striscione del traguardo. Non trovo tanta energia per chiudere in bellezza ma ecco finalmente la folla che ti fa capire che ti mancano pochi metri. Guardo il tabellone del crono e taglio il traguardo e fermo il tempo: 1:38'45". Sono stanco, senza dubbio. Una bella fanciulla, credo, mi onora di una bella medaglia commemorativa; fa sempre piacere. Guadagno il ristoro e subito mi ricongiungo con  i due soci che ovviamente hanno fatto dei tempi spaziali e uno ha pure migliorato il proprio personale. Sfruttiamo la bella giornata e in compagnia di altre splendide persone ci rilassiamo mangiado all' aria aperta sotto il sole e parlando di altre corse da fare e, da buoni italiani, di vacanze. La giornata dei runners volge al termine, e il viaggio in battello ci riporta a Stresa, pensando già alla prossima.

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