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martedì 19 maggio 2015

Gamba d'oro Cavallirio

Bella mattinata oggi, domenica 17 maggio, in quel di cavallirio, per una sgambatina tra le colline, molte spremute a vino. Un ritorno alle origini, è da qualche mese che manco all'appello del circuito della gamba d'oro. Non ricordo di aver calcato questi luoghi prima, di sicuro non sarà una passeggiata. Ritrovo ai bordi del paese, molti temerari presenti, circa quattrocento, nonostante la concomitanza con altre gare nei dintorni. Una decina di km da coprire, la gran parte sullo sporco. Oggi mettiamo a dura prova le caviglie. Tutto è pronto, via, primo km su asfalto, inizialmente in leggera discesa, per poi tornare in bolla. Ritmo tranquillo, devo scaldarmi e poi la giornata è lunga, lunghissima. Il bosco e le vecchie strade infangate sono un insiadia, devo stare allerta. Il gruppone è già scremato, spazio alla protagonista del tracciato, la salita; prima corribile, poi via via da caminnare. Tra un albero e l'altro ai lati del sentiero, cerco bombola di ossigeno ma nulla, e siamo solo all'inizio! Finalemnte un piccolo tratto in discesa e poi tutto un nervosismo, su e giù fino alla metà del terzo. Sono in compagnia di pochi, la traccia ora è tranquilla e cerco di mettere a posto il fiato. Le gambe accusano leggermente il lavoro di ieri, ma pensavo peggio. Usciamo dal selvatico, lambiamo di nuovo il borgo, per poi ributtarci subito nella fanghiglia e taac, ennesimo muro che mi costringe ad andare al passo, non voglio forzare troppo gli arti inferiori, non sono al top. Ritorno a correre, ma si sale ancora e il settimo km è fatto. Ora una bella discesa, il peggio sembra passato, e mi immagino già il ristoro. Saliscendi, ma ecco come nuvole a ciel sereno, poco dopo l'ottavo km, un altro muro, con apparizione di santi; scollino, cento metri di stallo e poi altra bastonata, miiiiii che calvario. Respirazione a mille, ho perso un polmone. Mi lascio alle spalle il peggio, mi ridò una parvenza umana e mi lascio trasportare dalla discesa. Si vedono le case, la fine è vicina, anche la mia, ultimo sforzo e timbro il cartellino. Un pò di tè al ristoro e anche delle ottime fette biscottate aiutano il recupero. Bel percorso comunque, anche se non amo le salite dove si cammina. Chiudo i 9,5km posizionato al 60esimo posto col tempo di 49'04''.

giovedì 7 maggio 2015

Triathlon Medio Candia

Apertura della stagione a candia canavese, questa domenica 3 maggio, per un bel triathlon medio. Sveglia all'alba, tutto è già pronto, carico l'auto e parto, con una voglia che è sotto zero, come la condizione fisica. Cielo coperto, ma la temperatura è accettabile. Poco pìù di un'ora e sono nel parco gara, parcheggio nel prato e via a ritirare il pettorale, oggi c'è anche l'olimpico, e qualche ossigenato ha optato per tale distanza. In zona cambio, primo problema, gomma bici anteriore un pò sgonfia, riesco a rimediare una pompa e mi salvo in corner. Ecco il capitan carrozzo, maxc e seba, anche loro sulla lunga distanza. Giusto il tempo di pucciare i piedi che si va alla spunta, sono le dieci. Ladies and gentlements mass start, l'olimpico tra venti minuti. Il laghetto è freddissimo, entriamo in acqua dal pontile, mi porto sul lato opposto della diretta via e la sirena canta. Sono in zona tranquilla, ma fatico a far la diagonale pr riportarmi a ridosso del perimetro di gara, un unico giro con praticamente due rettilinei da novecento metri. Senza riscaldamento sono un pò imballato, le braccia girano ma non in modo fluido. Finalmente mi congiungo col gruppetto di testa, confondo la boa direzionale con quella di svolta e a momenti vado per funghi, dove dire che sono molto concentrato! Rientro in carreggiata e vado tranquillo, al ritmo di one banana, one banana. Questa è la boa bastone, piccolo tratto in diagonale e via per gli ultimi ottocento metri. Non riesco a inserire le gambe, che novità, eppure so che in questo fattore sono migliorato, boh. Io  interpreto il no-draft anche nel nuoto, sono in compagnia di pochi, e spingono, io procedo rilassato, perchè faticare? Inizio ad avere un pò freddo, ma vedo l'arco di uscita, ultimi metri e mi arrampico sul pontile e via a prendere le due ruote; uno dietro di me chiede aiuto per la lampo della muta bloccata, non mi faccio pregare e sbrigo la pratica; giunto alla bici, ho lo stesso problema, che novità! Nei paraggi nessuno, mi tocca andare da un altro atleta parecchio distante e pregarlo di aiutarmi, col beneplacido dei giudici...già non sono un fulmine in zona cambio. Assalito dal parkinson post nuotata per via dell'acqua fredda, fatico a cambiarmi, in cinquanta mi passano davanti, compreso capitan carrozzo, in ottima posizione e forma. Prendo il bolide nero, esordio nel circuito, e via per i novanta km. Il meteo tiene, per fortuna, si pedala sull'asciutto. Dopo pochi km capisco che il film è la solità replica degli altri anni, nulla da fare, io sto al ciclismo come messi al mondiale di salto in alto. La mitica sara d mi svernicia a velocità doppia, che classe! Percorso nervoso, falsi piano a manetta e strade non chiuse al traffico, due giri per completare la distanza no draft. Fastidio a star seduto, strano; passaggio in qualche paesino, con porfido mal gestito e vibrazioni a manetta; ecco seba che mi saluta e sparisce nella macchia. Al ristoro solo acqua per me, qui una breve discesa, che concludo con la prima sosta per eliminare il superfluo. Ne approffitto anche per mangiare qualcosa, tanto minuto più o minuto meno. Primo giro andato...male. Il secondo sembra andare meglio, ma mi tocca fare un'altra sosta tattica e come prima, mi rinfocillo, guardando gli altri passare. Mi ricordo di essere anchio della gara e risalgo in sella, poche centinaia di metri e un guaio meccanico soppraggiunge. La catena cade e non ne vuole sapere di rientrare nei ranghi. Ribalto il mezzo e ravano cercando la soluzione, finalmente ne esco e a mani nere riparto. Da pedalatore domenicale, raggiungo la zona t2, stanno già arrotolando gli striscioni pubblicitari, mancava solo la mia bici. Cambio scarpe e via a correre, finalmente per un pò non sarò solo; mi aspettano quattro giri da cinque km, un'incognita da ora in poi. Primi duecento metri di asfalto, poi sterrato, riesco a correre senza problemi ed è già un risultato. Incrocio maxc che va come un treno poi il capitano in difficolta e seba, di buon passo. Nel frattempo giro con una lady di nero griffata avanti di un giro e pare in terza posizione, almeno mi da il ritmo. Non lesino le soste ai ristori, liquidi e banane non mancano, visto che l'organizzazione ha disegnano un percorso con saliscendi. Si corre nella natura, costeggiando il laghetto per un piccolo tratto. Primo giro andato, vedo altri ossigenati che spingono bene, seba ahimè accusa dei dolori e deve rallentare. Io non mi stacco dal lato b e ancora tengo botta. Terzo giro, sempre meno corridori, che tristezza, le gambe non hanno la distanza, e uso la testa; la tipa è in progressione per il finale, io mi stacco un pelo, ho un altro lap da portare a casa. Eccolo, siamo in pochi, io procedo cercando di non calare di velocità. Bastone di ritorno per gli ultimi duemilacinquecento metri. Ho fiato ma non ho gambe, ma ho ancora un certo stile. Conto chi c'è dall'altra parte, sai che difficoltà, come passatempo fino alla finish line. Ultimi metri e fermo il tempo ed eccomi con la medaglia al collo. Vado al ristoro giusto per una bottiglia d'acqua per niente stanco, zaino e via a far la doccia calda, dove incontro un ex collega di ntt, roba da matti. Piatto di pasta con seba, un pò deluso dalla frazione di corsa per via del guaio fisico sopraggiunto. Carico la macchina per il ritorno e lascio candia. Organizzazione buona, il giro in bici un pò palloso, la corsa atipica ma ci sta dentro, ma per alcuni poco digeribile. No, niente, gara mia schifosa, un disastro su tutti i fronti, non si possono fare certe figure, soprattutto con il brand che porto addosso, sarò piazzato tra gli ultimi dieci, e non mi diverto più. Chiudo questo triathlon in...boh, chissenefrega, sono arrivato prima del tramonto; se interessa, sono sul sito degli organizzatori. The summer is coming.