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martedì 26 settembre 2017

Elbaman

Oggi domenica 24 settembre sono all'isola d'elba per l'elbaman per la distanza ironman. Sono a marina di campo da un paio di giorni, con il fido daniele, già finisher qui l'anno scorso. Ieri, giusto per vedere di che morte dovrò morire, abbiamo fatto un giro del circuito bici che si dovrà fare per tre volte. Veramente bello, panoramico e duro, parecchie salite. Incognita tempo, danno pioggia, soprattutto in mattinata. Colazione più che abbondante, e via in zona calda. Tutto è stato piazzato il giorno prima, oggi si va solo a sistemare i dettagli. Visto l'incertezza meterologica, decido di cambiarmi totalmente in t1, così da pedalare asciutto. Ancora scuro, ci cambiamo e mettiamo la muta, siamo circa in trecento a sfidarci. Raggiungiamo la spiaggia, non piove, ma dietro di noi un cumulo di nuvole nere, ma nere nere nere. Siamo pronti, per i due giri per completare i 3800m di mare, ma i giudici aspettano ancora il via libera della capitaneria di porto. Arriva il segnale e via, e inizia la tonnara direzione sulla sinistra a puntare la costa che guadagna il mare. Rimango imbottigliato, cosi decido di allungare di qualche metro e togliermi dalla bolgia, così da nuotare tranquillo. Onde gestibili per il momento, vado già col cruise control inserito. Le boe  si vedono abbastanza bene, recupero posizioni e arrivo a girare per lambire la costa per duecento metri e virare di nuovo per iniziare il ritorno. Tutto fila liscio, lungo rettilineo, mi sento bene, le bracciate sono fluide e la temperatura dell'acqua è ottima. Arrivo alla boa, curva di novanta gradi e raggiungo la costa, uscita all'australiana e via per l'ultimo lap. Il mare è un po' più agitato, ma cerco di non disunirmi, sono messo bene, e va bene così. Di nuovo nei duecento metri, qui qualche bracciata va a vuote, onde importanti ti fanno saltare. Rieccomi nel lungo rettilineo, la visibilità inizia a diminuire, mi accorgo che sta piovendo, e anche forte. Nessun problema per me, ma viaggio a sensazione, ora non si vede oltre i quattro, cinque metri. Spero di essere giusto nella direzione, nessuno nei dintorni. Raggiungo la boa per la svolta verso la riva, viaggio alla ceca, spero di essere dritto. Passo a due metri da una boa per le barche, me la ricordo dal giro prima quindi tutto giusto. Piove come se non ci fosse un domani, ora tuoni e fulmini e l'uscita non si vede ancora. Nonostante tutto, nuoto bene e non sento la fatica. Finalmente vedo rosso, i gonfiabili dell'uscita, che sono li li per volar via. Ultime bracciate, mi alzo in piedi ed esco, diluvia per essere pacati, via dalla sabbia, passo sul tappetino della telemetria che sta per essere portato via dall'acqua e sono in strada a correre per le vie di marina di campo per raggiungere la zona cambio. Situazione irreale, le strade sono dei fiumi, ho costantemente l'acqua fino al polpaccio e nonostante il pericolo di cadere, ci do dentro, così sveglio le gambe. Arrivo al tendone, siamo una decina a cambiarci, i top player non si pongono domande e partono con la bici, io e gli altri pochi arrivati no, siamo nel bel mezzo di una bomba d'acqua. Piano piano il tendone si riempie, nessuno intende muoversi prima che diminuisca la pioggia, la zona è completamente allagata, sotto i nostri piedi, un fiume. Serpeggia il timore di annullamento della gara, ed effettivamente così accade, annunciata da un atleta arrivato sotto il tendone e poi dall'organizzazione. Una batosta per tutti. Effettivamente continuare non sarebbe stato logico, troppo pericolosa la parte in bici con questo tempo. Poco dopo, con le pive nel sacco, mestamente raccogliamo tutta l'attrezzatura e ritorniamo in hotel, a sfogarci con una seconda colazione e con la certezza di riprovarci l'anno prossimo. L'ottimismo, volaaaa!

domenica 17 settembre 2017

Kuota Triathlon Olimpico Peschiera del Garda

Questo sabato 16 settembre sono a peschiera del garda per partecipare al triathlon olimpico insieme a molti del team oxygen. Arrivo in zona con daniele in mattinata, la partenza verso mezzogiorno è comoda per fare tutto in giornata. Ritiriamo il pettorale, qui hanno fatto le cose in grande, allestendo un piccolo villaggio sportivo per l'occasione, tantissimi i partecipanti, siamo in zona fortezza. Posiziono la bici in un piazzale sterminato, e prendo i riferimenti del caso. Numerose le batterie, distanziate tra loro di pochi minuti. Indosso la muta e procedo con un breve riscaldamento nel lago, dove l'acqua, per un lungo tratto è bassa. Raggiungo la mia batteria, tutto pronto e partiamo. Primo pezzo in camminata e poi tuffo per dirigersi verso il largo per raggiungere le boe rosse di svolta verso destra per costeggiare la riva. Traffico, non riesco a trovare il mio spazio, e tutto un zig zag. Più si va avanti e più è peggio, perché mi imbatto in quelli che sono partiti nelle frazioni precedenti. Vedo la fortezza e punto l'ingresso; ci siamo, entriamo nel perimetro, fatico ad orientarmi e rimango troppo stretto verso le mura, imbottigliato in quelli più lenti di me, si va di sportellate, che casino! Ultimi metri e finalmente si esce, brutta frazione oggi nel nuoto, ma ora via a prendere il mezzo a due ruote. Arrivo, tolgo la muta, mi sistemo e parto.
Inizialmente sono da solo, in questo primo tratto per lasciare il borgo, poi si forma il gruppo, devo rimanere con loro. Viaggiano di brutto, o meglio, sono io che non sono abituato. Il percorso è per lo più piatto con qualche collinetta, e sono queste che mi fanno penare e rischio sempre di perdere il contatto. Sono concentratissimo e con i battiti belli alti. Altra pendenza, più impegnativa e qui mi staccano e per un paio di km viaggio solo finché un altro drappello su due ruote mi aggancia e io vado subito a ruota. Sono ancora più veloci, io sono a collo, ma questo fa si che riagganciamo il gruppo avanti, bene. Ultimo strappetto, mancano tre km al t2, io mi perdo via, ma pazienza, ormai è fatta. Appendo il bolide, scarpe da runner e via di corsa. Sono imballato come pochi, pago la condotta in bici, eh non sono abituato a spingere così tanto! Piccolo tratto in piano e poi salita, non lunga, pochi metri ma ti fa tirar fuori la lingua, quindi un bel rettilineo, non riesco a spingere, ma qualcuno lo recupero. Ora si va nello sporco, sterrato insidioso, un cross country questa frazione, bello. Due giri, un serpentone unico, siamo tantissimi qui a peschiera. Costeggiamo ora il canale, salita e poi discesa, non ci si annoia mai! Va meglio ora, sono più fluido e costante, passaggio sul ponte ed entriamo nella fortezza e il primo giro è fatto. Buona l'affluenza di pubblico. L' energie ci sono, sto andando meglio in questo secondo turno, riesco a passarne diversi. Ogni volta dei mini obiettivi da superare, così da tenere la cadenza bella allegra. Il fiato c'è, devo tenere botta fino alla fine. Ultima pendenza, di gran carriera scollino e via a chiudere dentro le mura. Un buon ristoro è quello che ci vuole, ho bisogno di liquidi, ho sudato parecchio oggi. Ritorno in zona eventi dove mi rilasso con tutta la cumpa prima del rientro a casa. Bel percorso e organizzazione ok, da tenere presente per un ritorno. Soddisfatto della prestazione, ma incredibilmente ho steccato nel nuoto, roba da matti.

sabato 16 settembre 2017

Gamba d'oro Montrigiasco

Stasera venerdì 15 settembre corro in casa a montrigiasco, tappa della gamba d'oro nel tramonto, data insolita rispetto agli altri anni, visto che si svolgeva sempre a fine luglio. Percorso completamente ridisegnato dallo staff del circuito, vediamo cosa hanno tirato fuori dal cilindro. Nuvoloso e umido, è già scuro. Iscrizione presso l'asilo e partenza in piazzetta. Buona la presenza di runners, ci sono anche il bruno e il melo e con questo ultimo mi perdo in chiacchiere e infatti viaaa e sono nelle retrovie. Lasciamo il paese e appena prime del campo santo svolta a destra per la gippabile nel bosco. Sono già a cannone, conosco bene questo tratto, discesone che porta verso sant'eufemia che fu teatro di mie uscite di allenamento anni addietro. Sbuffo che è un piacere, devo riagganciare il contabile, ma dove è finito? Lasciato il dislivello negativo, piattone e siamo alla chiesetta e finalmente sono in scia al compare che viaggia come se non ci fosse un domani. Svolta ancora a sinistra, e pestiamo l'asfalto in direzione oleggio castello. L'oscurità scende tra i corridori. Sempre su strada, secca curva a sinistra per fare tutto il salitone che riporta in paese. Posizioni delineate, solo uno ci può superare e prima o poi arriva. La irta via ci mette a dura prova, io ho i battiti a mille e le gambe chiedono venia. Bruno è lanciato, è bello informa, bravo. La cima è vicina e taaaac, ecco il fuoriclasse marco, che ci svernicia tutti quanti, che pennellata ragazzi. Ennesima svolta a sinistra, il cimitero, ma può ancora aspettare, e subito a destra per la cappelletta nello sterrato. Amministro, la fine è vicina. La coppia affronta il tratto per le vie del paese, passo davanti a casa, ultimo tratto sullo sporco ed ecco l'arrivo davanti al portale della chiesa. Timbro il cartellino e via al ristoro, ci vuole del tè. Ci raggiunge anche melo che sta ritornando ai livelli degli anni ruggenti, dove mi dava certe bastonate che non immaginate. Bella gara si, ma troppo asfalto forse. Chiudo i 6 km alla 17esima posizione in 25'39''. Ok raga!

domenica 10 settembre 2017

Triathlon Sprint Pettenasco

Domenica 10 settembre l'oxygen triathlon ha deciso di ritrovarsi a pettenasco per dettare legge nella distanza sprint, con più di quaranta iscritti. Mattinata piovosa e fredda, dubbi sul dress code. Ritiro il pettorale e raggiungo la zona partenza, dove è allestito il gazebo del team, mega foto del gruppone e via ai preparativi. Ha smesso di piovere, bene, raggiungiamo il lago per un breve riscaldamento, quattro bracciate, e tutto e pronto. Spunta alla carlona, entriamo in acqua e via per un unico giro di 750m. Subito di buona lena costeggio la riva puntando l'isola di san giulio, il lago calmo non crea problemi e dritto come un fuso, vado per girare la boa gialla che segnala il ritorno. Bene, ma non benissimo, accuso il lavoro fatto nelle ultime settimane, ma non importa, la distanza è breve e devo solo amministrare. Virò e seguo chi mi sta davanti, ma poco dopo cozzo con uno che arriva dal senso contrario, con lui in molti che l'hanno presa larga. Nulla di grave ma perdo tempo e per spostarmi più esternamente regalo secondi, pace. Qui il lago è nervoso, alcune bracciate vanno a vuoto, e switcho in modalità moto ondoso; ultima boa e si punta all'uscita, senza esagerare raggiungo il pertugio, l'acqua finisce e corsa in zona cambio, assai distante. Sono dentro, vedo atleti di lusso, ma la mia prova è stata sotto tono. Tolgo la muta, fase drammatica, non ne vuole sapere di sfilarsi, è incollata alle gambe e il tempo passa, cribbio che nervoso, sempre il solito film eh! Prendo la bici dopo aver buttato alle ortiche quel poco di buono fatto a nuoto e inizio a pedalare. Avanti a me uno da pigliare e fare scia insieme. Sono a bomba, battiti fuori controllo, e ci provo. Si costeggia il lago per un circuito di due giri per totalizzare i venti km. La ricorsa non ha successo, ma ora siamo in due, ma sono a collo per via della sfuriata iniziale, e devo rifiatare per un minuto. Giusta decisione, un gruppetto di cinque mi raggiunge e mi attacco a loro; parola d'ordine, non mollare! I primi quattro km sono andati, io concentratissimo sulla ruota di chi mi sta davanti, non sono abituato a questa situazione e ritmi, sì, sono in trans agonistica. Sempre a testa bassa eccoci a primo paletto per l'inversione di marcia, mi concentro per essere subito aggressivo e non perdere il contatto causato dallo strappo nella ripartenza. Durissima situazione, ma sono ancora lì, attaccato ai tubi di scarico. Asfalto in alcuni punti insidioso, disastrato o bagnato, attenzione massima. Il team nel frattempo aumenta di numero, un paio li abbiamo presi, bene. Leggero dislivello e si inverte il senso per l'ultimo giro. Leggera indecisione e per poco non perdo il treno, e devo fare gli straordinari per ricucire i pochi metri di gap. Sono sul pezzo e sta volta la porto a casa la scia! Acciuffiamo altri in difficoltà e siamo una decina in direzione omegna. Bastone di ritorno, saranno cinque km a fuoco e così è. Giù a tutta, e se prima ero al limite, ora sto svalvolando, ma so che devo resistere e sotto ipnosi pedalo come se non ci fosse un domani. Ultimo falso piano, stringo i denti, giriamo per le viuzze, e sono in zona cambio. Sorpresa, immagine mai vista, tantissimi posti vuoti, questo mi da energie per la corsa. Non ho bevuto nulla, confido in un ristoro. Sempre con la lingua a penzoloni, sono in modalità runner e in poco tempo mi sbarazzo dei compagni delle due ruote. Gli organizzatori hanno disegnato due giri tosti, con tanti cambi di direzione, passaggi in erba, asfalto, sterrato e in porfido, ottimo per me, indigesti per gli altri. Sono in compagnia di un giovane ossigenato e non lo mollo e dopo una fase di stallo, finalmente recuperiamo altri nettamente più lenti. Secondo giro, non ci sono ristori, pazienza. Il compare accelera, io sono fuori soglia da un'ora e mi tocca dolcemente vederlo andare via. Non mi perdo d'animo, ultimo km e vado bene e taaac, mi disunisco e non so come mi ritrovo a misurare il terreno, al millimetro! Che pirla! Gramato il ginocchio, ma tutto ok e riparto, altri secondi persi, riprendo il ritmo a fatica, ormai ci siamo, spingo a manetta, perdo pezzi ed ecco il gonfiabile, e tutto finisce. Ristoro strameritato e intanto tutte le bollicine arrivano. Tutti al pasta party per ricaricare le energie e per le premiazioni. Bella gara, mi sono piaciuto nelle due ruote, zona cambio da incubo e perdo il gradino più basso del podio di categoria. Un pistola!