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martedì 23 febbraio 2016

Three For Team trail 21km Arenzano

Sveglia prima dell'alba oggi domenica 21 febbraio per raggiungere arenzano, dove mi aspetta il three for team trail race, distanza 21 km con 1100 metri di dislivello. Un'improvvisata per me, decisione presa in settimana per un problema incorso nel team "mi ti e lu", e dalla panchina son saltato fuori io, non devo sfigurare. Col capitano enzo l'appuntamento è a invorio, il gregario alberto è già sul posto. Arriviamo tranquilli, cielo coperto, mare mosso e un bel vento ma la temperatura è buona. C'è tempo per un caffè in un baracchino lungo la passeggiata, lo champagnino è finito, ahimè; il mare è il mare! Dress code classico, invernale per me, con aggiunta di mini zaino con l'essenziale, felpino incluso. La partenza è sita all'interno della città, in una piazzetta attrezzata per l'occasione. Tante le squadre iscritte, più di 160, e a veder le maglie, tutti carichi e battaglieri. Piccolo riscaldamento sulla litoranea, ma si è fatta l'ora, ci posizioniamo targati 52 in fondo al gruppone, per tenere un profilo basso e anche per aver la soddisfazione di superare qualche team. Conto alla rovescia e partiamo per il primo tratto dentro il parco, giusto per sfilacciare la massa prima della lunga salita. Tratto in asfalto, il capitano detta legge e a furia di sportellate, ci porta avanti, favoriti da una pendenza minima. Ci siamo, si va all'attacco della collina dopo poco meno di due km. Dura, almeno per me, neofita della specialità, tutti in fila indiana, panorama bellissimo sul golfo da una parte, e serpentone variopinto sulla cresta dall'altra. Il cuore è a mille, procediamo insieme metro dopo metro, le gambe lavorano che è un piacere...ma chi me lo ha fatto fare! La irta via è un sentiero roccioso, in alcuni tratti quasi a scale, o con del ghiaietto, bisogna adattarsi. I minuti passano, ma lo scollinamento sembra non arrivare mai. Finalmente, poco dopo il quinto, qualche secondo per rifiatare, per poi risalire ancora. Un' ora per lasciarci dietro 6 km, roba da matti. Da vero team passiamo insieme il primo check point, un tratto mangia e bevi  ci fa correre e spegnere qualche spia di sovraccarico e agganciare il team fucsia, delle ladies che si sono già fatte notare nel paddock, che ci da filo da torcere. Arriviamo al passaggio del primo guado, qui con destrezza le infiliamo, solo perchè una si deve allacciare una scarpa, e tiriamo dritti, pare che alberto abbia fatto anche il gesto dell'ombrello. Le discese ci sono, ma difficili, impossibile lasciarsi andare. Altri due torrenti da superare, ci si aiuta con delle corde, io sono molto timoroso. La fatica inizia a farsi sentire. Un cartello annuncia il ristoro ad un km, eterno; ad un certo punto, davanti a noi, per non farci mancare niente, arrampicata su un pratone, mamma li turchi, cinquanta metri, ma mortali; al secondo ciuffo d'erba, ecco l'apparizione della madonna di arenzano, che tenta di ricompormi restituendo il polmone destro. Enzo è già fuori dai guai, alberto è a ruota, mi fa da balia; vai che ci siamo, saluto anche la madonna del carmine, è ovunque, e riprendo piano piano a correre, respirazione canina, il ristoro è vicino. Siamo al 14esimo km, un terzo di gara è passato, come un paio di anni della mia vita. Cibarie finalmente, bevo a manetta, un po di zucchero, i due soci sgambettano già; li riprendo piano piano...o sono loro che mi stanno aspettando? Lo sapremo guardando il moviolone! Ancora salita su una gippabile, sono gli ultimi metri per poi scendere verso il mare. Ora giù come dei disperati, senza perdere la guardia, io sono uno specialista nell'andar a misurare la strada! Un paio di volte sfodero numeri da circo, da far pagare il biglietto, per rimane in piedi. Le gambe sono sollecitate al massimo, le caviglie stanno subendo un lavoro atroce, ma tengo botta. Siamo al 18km e la strada mette a dura prova le nostre piante dei piedi; ecco un tratto di strada bianca, per poi arrivare su asfalto. Ultimi cinquecento metri di passerella finale, ci apriamo a ventaglio e soddisfatti chiudiamo la nostra prova. Medaglia meritata, mi carico di energia al ristoro, foto di rito dei tre compagni di merende e via a cambiarsi, ci aspetta un bel pranzetto in osteria. Bel percorso, ben segnalato e presidiato, ben organizzato anche il pasta parti, ma peccato per le docce, fredde, ma ormai è costume un po' ovunque...cribbio! Chiudiamo la faticaccia di 21km alla 31esima posizione in 2:39'50''. Bello!