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martedì 2 luglio 2013

10^ Traversata Lago di Mergozzo

Domenica mattina 30 giugno partecipo alla traversata del lago di mergozzo, una gara di nuoto non competitiva di oltre due km. Un bel sole ci accoglie nel paese omonimo dove è situata la partenza e il rilascio della boa di segnalazione. L'organizzazione conta quattrocento temerari pronti a raggiungere il camping posto sulla sponda opposta. Sono quasi le undici, consegno la borsa valori, indosso la muta e mi porto in acqua e scruto l'orizzonte per vedere il gonfiabile dell'arrivo, cribbio, lontanissimo e poco visibile. Rispetto a tutti, mi defilo ai lati per evitare di fare a botte nelle prime bracciate. Tutto è pronto e partiamo; l'immensa piscina ora ha acque agitate. Prendo subito il mio ritmo, bellissimo nuotare così, non devi badare a chi ti sta a fianco, linea dritta e pedalare. In solitaria macino metri, col vizio di non usare le gambe. Davanti leggermente spostati sulla destra si danno battaglia, sono di un altro pianeta; a metà lago sono ancora in palla, e pian piano mi tolgo la soddisfazione di lasciarne dietro un paio. Ultimi cinquecento metri, ne vedo tre e mi concentro nel prenderli. Alzo i giri, e li sento, per di più credo di avere qualcuno in scia. Li ho sulla sinistra, spostati di una decina di metri. Duecento metri, le braccia iniziano a lamentarsi, me ne manca ancora uno, a cento metri sono a due/tre metri; inserisco le gambe, sono in scia, il gonfiabile è li, mi porto a destra, tento il sorpasso, ma per mezzo metro mi becco il gesto dell'ombrello. Ci alziamo in piedi e sento "ti ero in scia, ti ero in scia..." appunto, mi sembrava di avere qualcuno alle costole, e non era un luccio. Ci scambiamo un cinque, mi guardo alle spalle, contento di aver fatto, nel mio piccolo, una bella frazione, tanti ancora devono arrivare. Per niente stanco, partecipo al bel pasta parti, prima di lasciare la manifestazione. Concludo poco più di 2 km in 39'49''. Complimenti.

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