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giovedì 12 giugno 2014

4° Diga Triathlon

Primo medio dell'anno oggi domenica 1 giugno in val tidone, alla diga del molano, presso nibbiano, per il 4° diga triathlon. Nello stesso giorno, anche la prova su distanza olimpica, con daniele, tony e aly presenti alla kermesse. Col compagno di merende, siam qui già dal giorno prima, con un pernottamento in un agriturismo che lascia il tempo che trova, ma quello passa il convento. Ritiriamo il pacco gara, con bottiglia di gotturnio, giusto giusto quello che ci vuole sul percorso in bici. Cena in zona partenza con briefing sulle insidie delle tre specialità, focalizzate sul nuoto, per via di un rinco, e sulle due ruote, asfalto in alcuni tratti, disastroso. La mattinata è soleggiata, temperatura di dieci gradi, frescolino! La zona cambio per entrambe le distanze e lungo il lago formato dalla diga, l'uscita con la bici è da ciclo cross, salitone per raggiungere l'asfalto. L'organizzazione è in ritardo anche qui, infatti dopo la spunta, ci tocca aspettare una ventina di minuti prima di partire. Entriamo in acqua, il tempo di mettere gli occhialini e via, senza una bracciata di riscaldamento. Partenza stile moto cross, tutti affiancati, saremo una ottantina, tutti a puntare la prima boa del lungo rettilineo. Mi sbrigo bene e lascio la massa e inserisco il pilota automatico, bracciata lenta, da non far fatica e risalgo posizioni, mettendo la freccia, ormai si va in fila indiana. Ogni tanto butto l'occhio avanti, e riesco a vedere i primi. Giro di boa per gli ultimi quattrocento metri, do via ad altri tre o quattro, boa rossa, pochi metri ancora e vedo uscire i primi; raggiungo riva, esco e in zona cambio so di essere tra la settima/ottava posizione. 
Soddisfatto, me la prendo con comodo e preparo le due ruote. L'uscita come anticipato è tosta. Guadagnata la strada inizio il percorso impegnativo, subito in salita. Come al solito vengo annichilito dagli altri, che palle. Lunga e in alcuni tratti scorbutica, presenta comunque degli scenari graziosi, con queste colline verdi e qua e la qualche paesello. Giungo al tratto disastrato, bisogna stare attenti; punto di ristoro, ora si scende, la discesa è bella e non pericolosa; due ciclisti autonomi, involontariamente si mettono davanti e mi fanno da guida in questo circuito a me sconosciuto. Finito il divertimento, ecco di nuovo il tratto da nibbiano verso la diga in leggera contro pendenza; inizio il secondo giro, la salita la gestisco a mio modo, e la lascio alle spalle, mangio qualcosa, di nuovo la discesa, tranquillo e solitario, e concludo il secondo giro.
Sono uno degli ultimi, mi cambio e inizio la corsa, sarà durissima. Il primo tratto fa invidia ad alcune gare del circuito della gamba d'oro, e il bello che lo dovrò ripetere 4 volte! Notevole anche il passaggio sulla diga, dove c'è il check point con consegna di un braccialetto colorato. Dai primi metri capisco che non sarà facile, vedo già i santi apparire. I primi cinque km comunque vanno via alla svelta,  fa caldo, e ho sete. Piano piano la fatica emerge, gambe che non rispondono, energie poche. Difficile anche mentalmente portarla avanti, il tratto da fare nei pressi della zona cambio, ti spacca le gambe, daniele fa il tifo a bordo campo, meno male! Intorno al diciassettesimo km realizzo che sono a pezzi, sulla diga prendo l'ultimo braccialetto e vado per l'ultimo giro. Passo davanti all'arrivo, daniele mi accompagna per un tratto, portandomi una brutta notizia, la corsa misura ventidue km e mezzo. Sto procedendo solo di testa. Giro di boa, ultimi due km credo, uno davanti a me si ferma e cammina, sto quasi per farlo anche io, ma reagisco e continuo a correre. Ultimo passaggio nei pressi della zona cambio, terribile, ne esco a fatica, ultimo km su asfalto, ultima curva ed ecco la fine, per certi versi anche la mia! Medaglia al collo, daniele è li e mi sorveglia, capisce che sono stanchissimo. Ristoro, quattro bicchieri di succo tropicale, due di sali, una banana, ne rubo un'altra e mi accascio ad un albero, a meditare per dieci minuti, diciamo cosi! Ritorno sulla terra, doccia gelata, rilassamento, una bella pasta al sugo, ci vediamo anche la tristissima premiazione e ritiriamo la medaglia per il wallaby tony primo nella sua categoria nell'olimpico. Domani avrò tutto il tempo per riposarmi. L'organizzazione ha delle pecche, però la location non è male, forse è per questo che per il mezzo iron eravamo in pochi. Chiudo alla 59esima posizione in 6:04'21''.

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