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lunedì 18 giugno 2012

5^ Maratonina Città di Biella‏

Sabato di corsa a biella per una mezza maratona nel tardo pomeriggio, quelle che piacciono a me. Giornata calda e sole in piazza duomo, eh, bella piazza!. Sbrigo le pratiche burocratiche e attendo la partenza, non prima di aver salutato il plurimedagliato stefano quasi collega, anche lui qui, che, svelandomi il percorso, mi dice di stare attento. Partiamo, velocissimi, la strada  è leggermente in discesa, è gente tosta che partecipa a questa gara. I primi km vanno via veloci, troppo, la strada scorre via è non riesco a gestirmi; al quinto abbondante ecco il ristoro dove afferro una bottiglia d'acqua e mi rinfresco. La città è alle spalle, e ora siamo in aperta campagna, procedo col mio passo e raggiungo una che ha uno strano stile di corsa, muove le spalle un casini ah ecco, sta marciando! Incredibile, com'è fa ad andare così spedita? La passo è raggiungiamo il decimo km dove mi attacco alla bottiglia presa al ristoro. Inizio a sentire la gara, ovviamente ho percorso i dieci km in modo esagerato, e so che li pagherò. La strada è in piano ora ma stiamo girando verso la città per il ritorno. Al dodicesimo una ragazza in crisi da paura, in difficoltà anche di fiato, si ferma non prima di aver regalato un paio di vaffa al vento. Siamo al tredicesimo km e la strada ora è in leggera salita, è sarà così fino all'arrivo. La fatica si fa sentire, il fiato è a posto, ma le gambe iniziano a rallentare. Normale, è una piccola crisi che passerà tra un paio di minuti. L'asfalto si fa pesante e non riesco a spingere e alla fine del quattordicesimo km è chiaro, anche l'ansa dirama la notizia, è crisi nera! Inizio una gara nella gara. Mancano sei km è non so con quale metodo portarmi sotto il traguardo. Il quindicesimo è il sedicesimo km sono un calvario, inizio a essere superato da qualche concorrente, pure dalla marciatrice! Arrivo a fatica al diciottesimo km e come un miraggio, ecco il ristoro, dove hanno solo acqua; mi fermo e bevo come un cammello; non riuscirò mai a ripartire, che lo sforzo sia con me. Mancano tre km, tre, passatemi il termine, fottutissimi tre km. Come farò a sgrovigliare la matasse per terminare la corsa nella città della lana? Ci vorrebbe un super eroe in calzamaglia, ma la crisi ha colpito anche qui; è una sfida, devo arrivare in fondo. La salita leggere è una mazzata tremenda. Poco dopo il diciannovesimo vengo superato da una bionda, le regalo un "dai daiiii che io non ne ho più!" e mi lascia con "eh, neanche io!" e sparisce nella macchia. Finalmente il ventesimo, sono a pezzi, ancora sei minuti, solitari, io e la strada. Vado talmente piano che conto il ciotolato sotto i miei piedi. Riconosco i luoghi, bene, mancano trecento metri, arriverò in fondo e stramazzerò a terra; cento metri, dai che è finita, cinquanta metri e vengo superato da un temerario che sta dando tutto; l'arco di arrivo, passo ed è finita. Sono brasato forte, ho male ovunque, vado subito a prendere energia; mi butto nel container di banane e ne afferro una; poi mi sgolo quattro o cinque bicchieri di te, mi prendo una bottiglia di acqua e una pure di birra, rigorosamente chiusa, grazie sponsor. Ritiro il bel pacco gara, uno zaino! Mi rilasso un attimo, penso alla pessima condotta di gara, del perché di questo crollo e alla mega figuraccia fatta; sarò nelle ultime posizioni. Lascio sconsolato questa bella città che grida vendetta. Percorso i 21097m, posizione 91, tempo 1:37'37''. Che disastro.

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