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domenica 13 luglio 2014

Triathlon Olimpico Iseo

Oggi 6 luglio c'è il campionato italiano triathlon iseo franciacorta e io insieme a tanti della mia squadra, sono pronto alla sfida...seeee. Lo start e alle 13:00 diviso in batterie in base alle età. Ritito il pettorale, torniamo alla macchina, mangiucchio qualcosa e preparo il tutto per raggiungere la zona cambio. Posiziono la bici e tutto il necessario, memorizzo la posizione, siamo veramente in tanti, più di novecento. Sono in largo anticipo, punto di ritrovo sotto il gazebo oxygen insieme agli altri, qualcuno è a riscaldarsi, io manco morto, ci pensa la temperatura odierna. Raggiungiamo la zona partenza, muta addosso, consentita dai giudici, e tuffo nel lago a dare di braccia. Il via è vicino, le donne son partite.
Ora tocca alle batterie, arriva il mio turno, ci buttiamo, tantissimi e l'acqua inizia a schiumare. Sono avanti così mi tolgo dallo sporco e punto la prima boa; incrocio già gli attardati, volano colpi bassi, asfalto uno, mi prendo un cazzotto che quasi mi toglie gli occhialini; nuoto male, non riesco a prendere la via giusta. Rettilineo infinito, zig zag tra gli sbandati, quelli che poi mi sverniceranno in bici, ingroppo uno che ha perso la rotta, e finalmente esco dall'acqua e corro a prendere la bici. Il mio settore è ancora ben nutrito. Salgo in sella, pedalo e inizio il conto alla rovescia dei km. Lasciamo il lago e procedo su strada piatta, il tracciato lo ricordo bene, poche insidie fino al diciottesimo km, poi ci sarà da piangere. Iniziano i sorpassi, piano piano sono messo dietro, io ho poco da dare. La strada inizia a salire, solita storia, gli altri vanno a velocità doppia. Scollino e ora un po' di discesa, non tanta, infatti ecco un altro tratto in salita, tre km duri. Fatti, ora giù dritti fino alla zona cambio. Lascio la bici e inizio a correre per una stra cittadina di tre giri. Il pubblico non manca, fa caldo, siamo tantissimi. Primo km troppo veloce, il secondo aggiusto il tiro, al terzo immancabile il mal di schiena che mi fa crollare la media. Le energie ci sono, i ristori ben posizionati, rendono l'ultima frazione meno stressante, tranne il tratto antistante la spiaggia, piena di villeggianti spaparanzati al sole che comunque danno una mano incoraggiandoci. Chiudo la corsa, ristoro con anguria e banana e ritorno al gazebo. Doccia gelata, pasta party con tutto il gruppo e ritorno a casa. Fondamentalmente, gara fotocopia dell'anno scorso, con qualche minuto in meno. 

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