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domenica 10 settembre 2017

Triathlon Sprint Pettenasco

Domenica 10 settembre l'oxygen triathlon ha deciso di ritrovarsi a pettenasco per dettare legge nella distanza sprint, con più di quaranta iscritti. Mattinata piovosa e fredda, dubbi sul dress code. Ritiro il pettorale e raggiungo la zona partenza, dove è allestito il gazebo del team, mega foto del gruppone e via ai preparativi. Ha smesso di piovere, bene, raggiungiamo il lago per un breve riscaldamento, quattro bracciate, e tutto e pronto. Spunta alla carlona, entriamo in acqua e via per un unico giro di 750m. Subito di buona lena costeggio la riva puntando l'isola di san giulio, il lago calmo non crea problemi e dritto come un fuso, vado per girare la boa gialla che segnala il ritorno. Bene, ma non benissimo, accuso il lavoro fatto nelle ultime settimane, ma non importa, la distanza è breve e devo solo amministrare. Virò e seguo chi mi sta davanti, ma poco dopo cozzo con uno che arriva dal senso contrario, con lui in molti che l'hanno presa larga. Nulla di grave ma perdo tempo e per spostarmi più esternamente regalo secondi, pace. Qui il lago è nervoso, alcune bracciate vanno a vuoto, e switcho in modalità moto ondoso; ultima boa e si punta all'uscita, senza esagerare raggiungo il pertugio, l'acqua finisce e corsa in zona cambio, assai distante. Sono dentro, vedo atleti di lusso, ma la mia prova è stata sotto tono. Tolgo la muta, fase drammatica, non ne vuole sapere di sfilarsi, è incollata alle gambe e il tempo passa, cribbio che nervoso, sempre il solito film eh! Prendo la bici dopo aver buttato alle ortiche quel poco di buono fatto a nuoto e inizio a pedalare. Avanti a me uno da pigliare e fare scia insieme. Sono a bomba, battiti fuori controllo, e ci provo. Si costeggia il lago per un circuito di due giri per totalizzare i venti km. La ricorsa non ha successo, ma ora siamo in due, ma sono a collo per via della sfuriata iniziale, e devo rifiatare per un minuto. Giusta decisione, un gruppetto di cinque mi raggiunge e mi attacco a loro; parola d'ordine, non mollare! I primi quattro km sono andati, io concentratissimo sulla ruota di chi mi sta davanti, non sono abituato a questa situazione e ritmi, sì, sono in trans agonistica. Sempre a testa bassa eccoci a primo paletto per l'inversione di marcia, mi concentro per essere subito aggressivo e non perdere il contatto causato dallo strappo nella ripartenza. Durissima situazione, ma sono ancora lì, attaccato ai tubi di scarico. Asfalto in alcuni punti insidioso, disastrato o bagnato, attenzione massima. Il team nel frattempo aumenta di numero, un paio li abbiamo presi, bene. Leggero dislivello e si inverte il senso per l'ultimo giro. Leggera indecisione e per poco non perdo il treno, e devo fare gli straordinari per ricucire i pochi metri di gap. Sono sul pezzo e sta volta la porto a casa la scia! Acciuffiamo altri in difficoltà e siamo una decina in direzione omegna. Bastone di ritorno, saranno cinque km a fuoco e così è. Giù a tutta, e se prima ero al limite, ora sto svalvolando, ma so che devo resistere e sotto ipnosi pedalo come se non ci fosse un domani. Ultimo falso piano, stringo i denti, giriamo per le viuzze, e sono in zona cambio. Sorpresa, immagine mai vista, tantissimi posti vuoti, questo mi da energie per la corsa. Non ho bevuto nulla, confido in un ristoro. Sempre con la lingua a penzoloni, sono in modalità runner e in poco tempo mi sbarazzo dei compagni delle due ruote. Gli organizzatori hanno disegnato due giri tosti, con tanti cambi di direzione, passaggi in erba, asfalto, sterrato e in porfido, ottimo per me, indigesti per gli altri. Sono in compagnia di un giovane ossigenato e non lo mollo e dopo una fase di stallo, finalmente recuperiamo altri nettamente più lenti. Secondo giro, non ci sono ristori, pazienza. Il compare accelera, io sono fuori soglia da un'ora e mi tocca dolcemente vederlo andare via. Non mi perdo d'animo, ultimo km e vado bene e taaac, mi disunisco e non so come mi ritrovo a misurare il terreno, al millimetro! Che pirla! Gramato il ginocchio, ma tutto ok e riparto, altri secondi persi, riprendo il ritmo a fatica, ormai ci siamo, spingo a manetta, perdo pezzi ed ecco il gonfiabile, e tutto finisce. Ristoro strameritato e intanto tutte le bollicine arrivano. Tutti al pasta party per ricaricare le energie e per le premiazioni. Bella gara, mi sono piaciuto nelle due ruote, zona cambio da incubo e perdo il gradino più basso del podio di categoria. Un pistola!


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