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martedì 6 settembre 2011

1^ Half Night Run dei Tre Comuni

Sabato 3 settembre eccoci a Trecate per la 3 Comuni Half Marathon, con partenza in tardo pomeriggio. Indeciso fino all'ultimo, si aggrega anche la locomotiva di meina. Durante il viaggio, ci interroghiamo sulle condizioni atmosferiche; all'orizzonte, in direzione trecate, sembra piovere. Arriviamo giusti giusti per ritirare il mega pacco gara, zaino trolley riempito di pasta, e provare a fare un pò di riscaldamento. Aimhè, un acquazzone olimpionico ci costringe sotto un porticato in attesa di raggiungere la partenza. Fortuna vuole, che 5 minuti prima dello start, la pioggia si decide a dare una tregua che durerà per tutta la competizione. Tutto è pronto per i circa trecento podisti. Partiamo e lasciamo subito il centro cittadino di trecate per dirigerci in aperta campagna, nella tundra novarese; si corre nel nulla più assoluto, chissà che allegria durante l'inverno. Io e il mio compare siamo qui per vedere come è la forma. Procediamo con ritmo da crociera intorno a 4':35'' al km. I primi tratti vanno via abbastanza bene, incrociando altri della podistica arona e addetti stampi la si fa passare. Il runner di meina riesce ad essere costante nell'andatura, cosi mi incollo a lui, io tendo sempre ad aumentare; per un attimo, assorto nei miei pensieri, ho viaggiato a 4':25'', troppo. Arrivati intorno al decimo km james cala di un paio di secondi, io invece cerco di tenere la media, voglio vedere fin dove arrivo; corro senza avere il fiatone, anzi ho una respirazione normale; vero, il ritmo è da bradipo, ma non importa. Arrivo tranquillamente al rifornimento del 15esimo km, e qui come di consueto, smetto di correre per qualche secondo e sorseggio un pò di acqua; riparto  ma fatico a riprendere i giri, complice tante menate mentali tipo "con sto passo scoppio prima della fine". Raggiungo lasimo della podistica che sta tirando, un po’ in affanno, e la incito di non mollare; questa nelle gare corte ti fa penare e il più delle volte arriva davanti; poi il vuoto davanti a me, nessuna sfida. Intanto scendono le tenebre e il passaggio a Olengo prima e Terdobbiate dopo, lasciano immaginare uno scenario post atomico; deserto, ci mancano solo i bush rotolanti che attraversano la strada. Il duro asfalto porta verso Sozzago e finalmente vedo un gruppetto di 4 facinorosi. Li vado a prendere. Ricucio pian piano il gap e mi accodo per qualche metro a loro; mi accorgo che vanno troppo lenti, quindi li saluto e proseguo. Davanti a me, vedo un limoncello con le gambe correre, si vedrebbe anche con un nebbione,  e parto alla rincorsa. Lo svernicio e siamo ormai nella periferia di trecate; è notte, mancano circa 2 km e, nel chiaro scuro, ecco uno della podistica arona poco avanti; è cotto, io no, obiettivo è prenderlo. Lo aggancio a 1200 metri dalla conclusione, e visto che ormai e fatta, tengo il ritmo. Sorpresa, a duecento metri dall’arrivo siamo in tre e decidiamo di fare la volata, una cosa nuova per me; il primo parte e a ruota io e l’altro; le gambe vanno da sole, non le sento più, sembra la finale dei centro metri. Arriviamo tutti e 3 raggruppati in due secondi, io ultimo ovviamente; ci diamo il cinque e ci salutiamo. Ritiro la schisceta del ristoro ed ecco subito il mezzofondista meinese ad una manciata di secondi. La piazza di arrivo in trecate è gremita, l’organizzazione impeccabile ha fatto il resto. Lo speaker segue gli arrivi, presentando i podisti, noi lasciamo il campo gara per la doccia per tornarci poi per le premiazioni. Alla fine bella gara, piazzato al 87esimo posto col tempo di 1:37’:18’’.

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