Pagine

giovedì 19 aprile 2012

Gamba d'Oro Borgomanero

Mercoledì garetta nella periferia borgomanerese in quel di san marco, che volge verso san michele. Serata bella fredda ma non piove, ci saranno otto gradi, belin! Arrivo,  tante macchine ma nessuno in giro, mmm... trovo un buco e infilo la mia bombola a quattro ruote. Vado in cerca della partenza ed ad una vigilessa intenta al fuma fuma, chiedo lumi; biascica dicendomi che sono partiti da cinque minuti, di li a poco anche il parroco conferma e io "da che parte sono andati??" e uno in bicicletta mi grida "verso il cimitero, verso il cimitero!!!"; andiamo bene!. In questo clima funebre parto deciso, è iniziata la sfida, la rin-corsa impossibile. Raggiungo il cimitero e al primo km chiedo info a due della protezione civile che mi indicano la strada, verso lo sterrato segnalato; dopo trecento metri altri due segnavia umani "a quanti minuti l'ultimo, a quanti minuti l'ultimooo??" e di risposta "un para da minut!". Grazie alla mia conoscenza delle lingue, faccio i miei calcoli. La strada inizia a salire, ma vado spedito e il cuore è a tremila giri, non mi preoccupo del fango e delle pozze; eccomi in vista del secondo km e vedo avanti a me due in bicicletta e li raggiungo rapidamente, sono le biciscopa, "a quanto l'ultimo, a quantoooo??" e qualche metro più avanti un anzianotto, "sono io, sono iooo!!"; bene, il meno è fatto e inizio a rimontare col coltello tra i denti; sono nel pieno del secondo km e salgo ancora, ho male ovunque ma stasera ho una forza mentale pazzesca. Finalmente scollino e, in preda alle allucinazioni, san michele si manifesta con un "lorenzo, sei sempre in ritardo, dai daiiii!!" Concio come un soldato alla ricerca dei vietcong nella umida giungla nemica, passo il terzo km dove inizia una bella discesa che affronto come un capriolo che scappa da una pentola promessa; rischio più volte la rovinosa caduta e compromettenti tamponamenti, tante ragazze in questa gara; lingua a penzoloni continuo col mio incedere ed ecco il quarto km; ho recuperato parecchie posizioni. Capisco che siamo sulla via del ritorno e che gli ulimi due saranno in piano, e do tutto; al quinto si torna su asfalto e volo fino alla fine con gli ultimi trecento metri ancora sullo sterrato e taglio il traguardo dei 6,3 km, tutto intero e respirazione a mille. Ritiro il dono di una confezione di pasta e via al ristoro; con le mani gelate, il te caldo ci vuole, e come!. Tanta gente, quasi cinquecento runners, in questa serataccia. Bel giro; chiudo al 173esimo posto, fermando il crono a 29'09''.

Nessun commento:

Posta un commento