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lunedì 17 giugno 2013

Gamba d'oro Gozzano

Grazie alle rondini malefiche e al campanile che ci da dentro a più non posso, domenica mattina 16 giugno mi presento tra gli starters della gamba d'oro di gozzano. Le iscrizione e il successivo ristoro nel cortile del palazzo di città. Partenza nella piazza antistante, che lasciamo subito in direzione colline. I primi due km ci permettono di andare di buona lena, passare la nuova stazione ferroviaria e buttarci nello sterrato. Inizia la salita, le gambe fanno fatica, saranno cinquecento metri, tengo duro, ma la pendenza costringe tutti a camminare. Poco dopo il terzo, un piccolo tratto in discesa e io non ne posso gìà più, sono piegato e tac un nuovo strappo, ancora più duro del precedente. Come uno stambecco dalle ore contate, in super affanno, cammino in questa che ormai sembra una processione. Ogni tanto provo a ripartire, dieci, venti metri e poi a passo d'uomo ancora, ci vorrebbe una pozione fantozziana della coppa cobram. Conquistiamo la cima e non siamo neanche al quinto km. Tratto nervoso, ho male ovunque, per sapere chi sono leggo il cartellino di iscrizione: nome avis, cognome podistica...è già qualcosa. Attesissima, la discesa risponde all'appello, tra i boschi, molto bella e dal tracciato comunque curato. Oltre il settimo un leggero falso piano, nulla in confronta al passato. Leggera discesa e siamo al nono, rivediamo il paese, costeggiamo la ferrovia, ormai è finita. Do tutto quello che ho, sto perdendo i pezzi, sottopassaggio della ferrovia, mi lascio alle spalle un runner, mancheranno cinquecento metri ed ecco la sorpresa, deviazione, fin su alla chiesa. Salita bestiale, la corro tutta e battezzo parecchi sorpresi da questa ultimo asperità. Giro intorno alla chiesa salutando tutti i santi e gli angeli in colonna, pure una scalinata per non farsi mancare niente, e via in discesa verso l'arrivo. Come un automa, finisco la gara nel parco del comune. Sfinito come pochi, ricevo in dono un pacco di pasta da mezzo chilo, buttalo via! Sono brasato, sudata pazzesca, il te non basta mai. Prima di riprendere la strada di casa, il prato e una bella pianta accolgono me misero. Bel tracciato, tosto, credo la più dura corsa che abbia mai fatto. Tracciato di 10,500km, posizione 52 col tempo di 54'11''.
Pagella
Lore 6,5: usa molto la testa,  grintoso in salita, porta fieno in cascina.

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