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venerdì 3 luglio 2015

IronMan Nice

Si, avete letto giusto, ironman di nizza. Week end lungo al mare quindi, visto che domenica 28 giugno c'è il battesimo in tale distanza (3,8km nuoto, 180km bici, 42km corsa). Approdo in questa città marinara vernerdì ed è sempre un bel vedere, quante distrazioni...La macchina organizzativa è già a pieni motori e tutto ruota intorno al brand ironman e ti rendi conto del perché del sold out dell'iscrizione nonostante i tremila posti disponibili. Subito all'expo a sbrigare le pratiche burocratiche, dove ti riempono di bags per la gara. Ritiro lo zaino commemorativo. Del team siamo in quindici qui, più un nutrito gruppo di sostenitori da non sottovalutare; eccoli in spiaggia, li raggiungo per fare una nuotata veloce e a seguire una corsetta rigenerante, prima di cena. Sabato mattina giretto di novanta minuti in bici, morbido morbido, prima di consegnare il tutto in zona cambio nel pomeriggio, Foto di gruppo a mezzogiorno, la squadra oxygen c'è. In albergo preparo le borse, quella per il cambio nuoto/bici e bici/corsa, non devo dimenticare nulla. Le previsione meteo danno sereno in questi giorni e temperature alte. Arrivo in zona cambio, immensa e lunghissima, molte bici già posizionate, uno spettacolo. Sistemo la mia, numero 1515, ultime verifiche, memorizzo la mia griglia, 31, e vado a lasciare le borse, tutto sembra un formicaio, ma nulla è lasciato al caso. Ultima cena e poi tutti a nanna, ci si sveglia prima del sole. Domenica ore tre e quarantacinque, gigantesca colazione in camera, la giornata sarà lunga. Raggiungo la partenza, tutta sviluppata sul lungo mare, sono in zona bici per pompare le gomme e sistemare il mangiare. Vado verso le borse, consegno le ultime cose e indosso la muta, faccio la spunta e mi butto in mare per qualche bracciata di riscaldamento con il resto della ciurma. La partenza è mass start, e io scelgo il gate da 1h06' come previsione di uscita; sono in terza fila, carico ma tranquillo, ho la fortuna di avere un ottimo rapporto con l'acqua. Che spettacolo, siamo circa tremila, tutti assieme sulla battigia pronti in questa lunga gara...pazzesco, non si può più tornare indietro. Count down, sono le sei e trenta e via, i primi metri nuoto fuori dall'acqua, sopra gli altri, qui comando io! Per  un paio di minuti ci si prende a cazzotti, mi difendo bene e mi creo il mio spazio. Vado piano, davanti a me tredici ore di sport in tre discipline diverse. Velocità di crocera, mare ottimo, come la temperatura; ogni tanto caccio fuori la testa per vedere la rotta, ma fondamentalmente mi regolo con chi mi sta davanti. Come sempre non faccio fatica, le braccia girano bene e mi godo la passeggiata, rendendomi conto che dietro ho pìù di duemila persone che mi inseguono. Esco rilassato e corricchio verso la zona cambio, giusto per richiamare il corpo. 
Prendo la sacca rossa, errore, quella blu devo usare, cribbiooo, non sono concentrato. Tolgo la muta, metto le scarpe, numero ecc e altro cibo per i tanti km che devo macinare, casco e riprendo a corricchiare e cercare la bici fino alla griglia 31. Sono ancora tutte li, una miriade, a perdita d'occhio, vuol dire che non sono andato poi così male. Prendo il bolide trovato a fatica, esco e inizio a pedalare. I primi km sulla promenade lungo il mare li uso per attivare le gambe, sono nella disciplina dove ahimè i miglioramenti stentano ad arrivare e me ne assumo le responsabilità. Non una nuvola in cielo, quindi oltre che a mangiare, bere acqua come cammelli. Traffico, siamo in tanti, difficile non stare in scia, i giudici infatti fischiettano a caso, senza però sanzionare, sarebbe da, passatemi il termine, bastardi. Il facile è finito, lasciamo il mare per le montagne, ecco lo strappeto di duecento metri spacca gambe, rapportinissimissimo e lo domo. Ora solo salite, falsipiano, e in questi tratti di pendenza vengo sverniciato, passato dai compagni di merende; battiti bassi, a spingere non se ne parla, ci provo ma qui io non ho forza. Mangiucchio e bevo, mi godo il panorama, e vengo inesorabilmente superato, un continuo...maledetti, vi riprenderò ad uno a uno nella corsa. La salita al col de l'ecre è lunga, ma pedalabile e ci porta oltre i mille metri di altezza, il settantesimo km è fatto, ma è ancora tanta la strada. Rimaniamo in quota, tratti flat, ancora salita e poi una discesa dolce poco prima di greolieres. Battezzo il centesimo km, dove vi è un ristoro e ne approfitto per riempire le borrace. Siamo talmente in tanti che non si è mai soli, praticamente una colonna lunga km, e questo rende il tragitto meno faticoso. Altra pendenza prima del tratto dove si raggiunge il bastone. Eccoci appunto a coursegoules, e qui procedo bene nel tratto in piano di una decina di km. Mi sento bene e il centoventesimo e passato, così dice la scritta su asfalto. Leggerissima discesa fino all'ultimo strappo che ci fa oltrepassare il fatidico centoquarantesimo km, e via ora tra discese e piattoni verso il mare. Belle le strade, libere e si va veloci, concentrazione al massimo, un capitombolo adesso non ci vuole, non mi va di misurare l'asfalto. Finalmente il mediterraneo, costeggio la spiaggia ed eccomi al cambio bici/corsa. Appendo la belva, e nonostante le ore in sella, il tempo è passato veloce. Via verso il sacchetto rosso, mi cambio e nel frattempo lo staff, mi spalma di protezione solare 50, mitici, troppo avanti. Inizia la corsa, lunga, una maratona, 4 giri, da nizza fino all'aeroporto, sole a picco, spettatori tantissimi. Le gambe ci sono e corro, inizia la scalata; i ristori sono tanti, e li uso volentieri. Tanti camminano, anzi, tantissimi e li passo. Primo giro è andato, il mio ritmo cala, è fisiologico. Le doccie sul percorso sono gettonatissime, alcuni ci si sdraiano pure, io le evito, il caldo lo gestisco bene. Anche il secondo giro è fatto, preso il braccialetto segnaletico. La fatica inizia a manifestarsi e intorno al ventiquattresimo km mi pongo la domanda, riuscirò ad arrivare in fondo? risposta inequivocabile, si, hai la testa. I mini obiettivi ora sono puntare i ristori, e la strategia funziona sempre. Corro appunto con la testa e sono sempre in sorpasso e chiudo il terzo giro. L'ultimo è il più duro, soprattutto l'andata, ma tengo botta; curva ad u e saluto l'aeroporto e via per gli ultimi cinque interminabili km. Corro, non mollo, ultimo ristoro, deviazione per l'arrivo, ultimi metri costeggiati da spalti con gente che grida il tuo nome e taglio il traguardo. Sono un finisher anche io, tutto d'un pezzo, senza sbavature, lucido e con medaglia al collo. Foto di rito, bottiglietta d'acqua e raggiungo gli altri e i supporter. Subito ci complimentiamo per quello che abbiamo fatto e ci rilassiamo scambiandoci le impressioni e sensazioni vissute durante la giornata. Sono passate le sei del pomeriggio, ma non mi sembra di essere stato impegnato così a lungo. Ritiro la maglietta commemorativa, doccia in albergo e pronti a cenare sull'ultimo km a vedere chi deve ancora concludere. Scattano le sedici ore, tempo massimo per arrivare, annunciato con lo spettacolo pirotecnico. L'ironman nizza è terminato. Bellissimo, un'organizzazione incredibile, coccolato dall'inizio alla fine, location fantastica. Contento della mia prestazione nell'insieme e già con la testa orientata ad altre gare, perchè un ironman va fatto e contestualmente dimenticato. Bau!


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