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lunedì 13 giugno 2016

Triathlon olimpico Iseo Franciacorta

Triathlon olimpico iseo franciacorta questa domenica 5 giugno e io sono presente, ormai è un classico. Arrivo in riva al lago con poca voglia, per via del meteo che non è dei migliori, minaccia pioggia. Tanti come al solito in questa kermesse, io sono in seconda batteria, n° 183. Sbrigo le pratiche, mi cambio all'agghiaccio, ed entro in zona cambio per posizionare il mezzo, eh, un bel pezzo dall'uscita del nuoto. Muta in spalla e passeggiata per il lungo lago di iseo direzione partenza. Assaggio l'acqua, gelida, faccio fatica a mettere sotto la testa, la doppia cuffia aiuta. Iniziano a chiamare  gli scaglioni, ci siamo. I primi vanno, ora tocca a me. In acqua, io sono lato riva, ben posizionato e con pochi che danno noia. Suona la tromba e le braccia si muovono. Sono dritto alla boa, tutte da tenere a sinistra, nuoto già regolare e senza fastidi. Giro al prima boa e si punta il largo, per poi ricosteggiare dal verso opposto di partenza. Lungo rettilineo, e come ogni anno non finisce mai. Riacciuffo qualcuno della batteria precedente, e mantengo il mio piazzamento. Non sono fluido ma ci stà, non sono molto sul pezzo nella disciplina quest'anno, problemi in corsia. Vedo l'uscita e prima dell'ultima virata, vengo sverniciato da un tipo che esprime una potenza pazzesca, credo sia partito dopo di me. Ultimi metri, ecco la scalinata, esco aiutato dallo staff, sbando un attimo, il freddo cribbio, e corro verso il t1. Ecco la bici, via la muta, ma sono a pezzi, sto tremando e non riesco a reagire. Col mini asciugamano tolgo l'acqua ma nulla. Ok, rimango qualche minuto e vediamo se passa. Finalmente metto le scarpe, prendo il resto e parto. Rettilineo iniziale, uno dietro di me sento che pianta un volo mica da ridere, andiamo bene. 
Lasciamo la ridente cittadina, non oggi, e inizia a piovere, io ovviamente o perso tutti i gruppi, un no draft anche oggi. Prima parte abbastanza piatta, la pioggia si fa sempre più insistente, un bel temporale ora, un acquazzone con un po' di grandine, per non farsi mancare niente. Già nel pedalare sono un fenomeno, se poi anche clima rema contro, siamo a posto! La strada, scusate il termine, fa cagare, pure un tratto di lavori in corso con asfalto raschiato via. Finalmente la salita, almeno mi scaldo, e qui ci do dentro, nel mio piccolo, era il mio obiettivo odierno, impegnarmi in salita. Qui la sorpresa, riesco ad avere un buon ritmo costante che mi permette di superare qualche impavido atleta. Credo sia la prima volta da quando salgo in sella. Piccola decompressione e altra salita, anche qui mi concentro e tengo botta. Scolliniamo e ora discesa, io consumo i freni, asfalto viscido e freddo becco, non vedo l'ora di arrivare ad abbandonare il mezzo. Sono in t2, cambio scarpe, via casco e si corre, devo riattivare i piedi. Tre giri, gran parte nella piccola cittadina sul lago. Subito a ritmo gara, e immediato il male alla base della schiena, ci risiamo; tengo duro, magari passa. Tra i runner, incrocio un paio di oxygen, avanti parecchio, loro si che sono atleti. Il male non passa, e non riesco a spingere, la respirazione è normale e le gambe ci sono, che peccato! I km passano e sono li li per mollare, ecco un giro di bastone, quasi mi fermo, ho superato il grado di sopportazione, reagisco e riparto. Ultimo giro, almeno non piove, muoviti che devi tornare presto per evitare il traffico del contro esodo del ponte. Questa motivazione mi spinge fino al traguardo, al ristoro qualcosa è rimasto. Bando alle ciance, mi dirigo subito in zona cambio, prendo la roba e mi cambio, non ne potevo più di stare umido. Giornataccia dall'inizio alla fine, ennesimo flop, ma continuo, prima o poi...

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