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giovedì 16 giugno 2016

Wild Running Stresa

Oggi domenica 12 giugno snobbo il circuito gamba d'oro per una bella corsetta mattutina impegnativa a stresa, la ormai classica wild running. Appuntamento a ghevio con enzo, per poi passare a prendere michela e alessio, quest'ultimo ci farà da supporter. Parcheggiamo, ci iscriviamo e via per un bel riscaldamento, abbiamo tutto il tempo per stancarci. Bella giornata finalmente, c'è il sole, era ora. La partenza è al palazzo dei congressi. Buona la presenza, circa 150, nonostante il tracciato non sia proprio onesto. Poco dopo le nove eccoci scattare, si va per le vie della ridente località turistica, ancora dormiente. Io vado al rallentatore, mi sento un diesel, non riesco a progredire e sono nelle retrovie. L'élite, leggi enzo, è già sparito. Finalmente mi sveglio, meno male, visto che si inizia a salire, si va verso magognino, siamo ancora sul bel ciottolato, ma lo sterrato sta arrivando. Io piano piano recupero posizioni, siamo nelle strade del bosco e la pendenza si fa sentire; cerco di non strafare, che poi per recuperare ci metto un mese. Nei tratti in salita mi pettinano, ma appena vedo una decompressione, li svernicio per bene. Finito il terzo sbuffo bene ma nessuna spia è accesa, sono tranquillo. Siamo nel sentiero del bosco, sale bene, si cammina in alcuni tratti, e qui gli anzianotti tirano fuori l'esperienza. In zona brisino, un tratto in piano, qui ci do dentro di santa ragione. Entriamo nel quinto, una mazzata, altro camminamento,ma avanti intravedo enzo, buon segno, vuol dire che non sto andando poi così piano. Un po' di asfalto, lambiamo magognino ed è segno che si ritornerà sul lago. Inizia la discesa e aggancio l'oriese, tratti in single track sono una buona scusa per rifiatare. Timoroso, non voglio farmi male oggi, sono puntato da una lady alle spalle che rompe le balle che vuole passare, ma davanti c'è un'altra che ganasa e non si sposta. Io cedo il passo, tanto poi l'asfalto più avanti. Un piccolo guado, non faccio calcoli e lavo le scarpe, freddina l'acqua. La strada si allarga finalmente e io do un senso a questa mia partecipazione. Sono nei tubi di scarico di quella che mi ha sportellato poco prima, la passo senza tanta educazione, ha il fiatone, e martello di brutto. Non ci sta, è a ruota si, ma al cento per cento, sono in attesa che si schianti. Non passa molto che mi prende la targa e tanti saluti...mi piace vincere facile. Sono lanciatissimo e recupero nel frattempo un paio di posizioni. Sono sul pulito, ecco le case, poi i corsi, ultima sfuriata ed ecco la bandiera a scacchi. In dono mezzo chilo di pasta, bene. Un po' di te, dell'acqua e attendo gli altri. Per non farci mancare nulla, dieci minuti di defaticamento. Bel percorso, nelle zone umide molto scivoloso, da stare sempre in guardia. Chiudo i 9,300km alla 23esima posizione in 48'53''. Va bene direi.

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