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domenica 20 agosto 2017

4° Rampigada San Domenico

Che fare questa bella domenica 20 agosto in piena estate? Daniele e mattia mi passano a prendere per una corsetta in montagna, niente di meno che la rampigada, a san domenico di varzo, più di venti km e un milleeduecento di dislivello tra i sentieri che portano alle vette. Poco dopo le otto siamo già sul posto, zero nuvole, aria bella fredda e un bel vento, lo start e alle nove e mezza. Non attrezzato per l'evento, uso delle scarpe normali da runner, t-shirt tecnica e canotta podistica arona, più dei manicotti, così in caso di caldo...Trecento i partenti, ovviamente molti più che titolati, nutrita la compagine femminile, bene. Mini riscaldamento, giusto per svegliare i muscoli e si parte, direzione piana del veglia. La gippabile permette al gruppo di sgranarsi e la prima salita, non lunga per l'alpe nava, fa una prima selezione. Si rifiata, ormai siam tutti caldi, e puntiamo il ponte campo, crocevia per la irta via che porta a croppallo, avanposto dell'alpe veglia. Ora siamo sul sentiero, procediamo tutti con camminata veloce, io stringo i denti, non sono abituato, il panorama spoglio diventa multicolore grazie al serpentone dei runners. Tratto interminabile, non finisce più. Rieccoci su strada ampia, molti i camminatori abituali, grazie al magnifico sole, che ci incoraggiano. La musica non cambia, ma finalmente il primo ristoro, segnale che siamo all'ingresso della piana. Poco più di cinquanta minuti per fare sei km, e ne mancano ancora parecchi a terminare. Ristoro e via per il piattone al veglia, veloce sulla carta ma un muro di vento micidiale spegne ogni entusiasmo, che fa rimpiangere la salita, infatti lacrime a più non posso, fatico a vedere perterra! Tutto finisce e si sale ancora, io inizio ad accusare il colpo, le energie latitano, non ho curato per niente il pregara e sto pagando dazio. 
Località porteia, indica che siamo oltre metà gara e tocchiamo i duemila di altezza. Sentieri sotto il sole, ma si sta bene, ricordo di avere un gel in tasca e risulta essere la pozione magica, e la fatica diminuisce. Si sale ancora, obiettivo, la croce alpini, punto più alto. Eccola finalmente, la parte più dura della gara e fatta, ora circa sette km si mangia e bevi e discesa finale. In questo tratto comunque la lingua te la fanno tirare fuori ancora. Nelle piccole discese che incontro, qui escono i limiti nella disciplina, sia perchè non voglio farmi male, sia perche non sono allenato e capace. Passo l'attrezzatissima e turistica alpe ciamporino e a zig zag si va per l'alpe moiero. Sono in solitaria e spesso mi sorge il dubbio se sono sulla strada giusta, ma la segnaletica è ottima, e tutto fila liscio. Lascio l'alpe alle spalle e giù tra i boschi per tornare a san domenico. Non sono uno stambecco, e qui in un paio di km perdo qualche posizione. Sento i rumori del paese, la telemetria segnala al max un km, mi do forza, ecco l'asfalto, sono tra le case, tornate, in salita ovviamente ed ecco il gonfiabile di arrivo, come fosse la manna dal cielo, e taglio il traguardo. Mi reco al ristoro, accompagnato da un vento che mai ha dato tregua. Subito comunque ritorno ad aspettare i compari di merende. Prima mattia, professionista della disciplina, anche se preferisce distanze molto più lunghe e poco dopo daniele. Doccia gelata, non se ne parla, ci cambiamo e pasta party super meritato. Relax con le premiazioni, tantissime e ritorno a casa. Bellissima gara, per me faticosa, non sono esperto, da tenere presente il prossimo anno. Certo che se il tempo fosse stato brutto, sai che calvario...Percorso di 20,700km arrivato alla 101esima posizione in 2:32'48''. Bene dai.

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